Come migliorare il proprio stile di vita grazie alla psicologia

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Come migliorare il proprio stile di vita grazie alla psicologia

Il mio dottore dice che facendo le scale a piedi si guadagnano minuti di vita. Rampa dopo rampa ho guadagnato due settimane, durante le quali pioverà sempre…” Chi, se non il grande Woody Allen poteva dire una cosa del genere? Il suo sarcasmo pessimistico però deve farci abbozzare un sorriso e non deve sconfortarci. I consigli per raggiungere livelli maggiori di benessere sono utilissimi e dobbiamo assolutamente coglierli per migliorare la qualità della nostra vita.

Sebbene troppo spesso la psicologia sia accostata a disturbi e sofferenza, c’è una branca, quella della psicologia del benessere, che si occupa invece di promozione e prevenzione, vediamo come.

L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) pone l’accento sulla qualità del vivere e non sulla sola durata della vita. Il costrutto di qualità della vita è un costrutto ad ampio spettro che include cinque ambiti principali:

  • Lo stato fisico e le abilità funzionali
  • Lo stato psicologico ed il benessere soggettivo,
  • Le interazioni sociali
  • Stato e fattori economici e/o professionali
  • Fattori di ordine religioso e/o spirituale.

Dal momento in cui la salute non può essere più valutata semplicemente sulla base di criteri fisici, diviene essenziale l’identificazione di indicatori psicosociali e comportamentali di salute, utili ai fini della valutazione diagnostica e sul piano dell’intervento psicoeducativo.

Fra gli indicatori di salute, si possono ricordare:

  • Competenza sociale
  • Buona stima di sé
  • Problem solving
  • Percezione accurata (attribuzione, codifica), controllo e appropriata espressione delle emozioni.

 

La Psicologia da questo punto di vista quindi cosa può fare?

  • Porre l’accento più sulla prevenzione che sul trattamento
  • Avere come oggetto di studio sia il comportamento sano sia il comportamento malato
  • Essere attenta alla salute fisica e alla salute mentale
  • Essere interessata alla “saluto genesi” piuttosto che alla patogenesi
  • Inserire psicologi all’interno della sanità ed in particolare dell’ospedale generale, non solo per curare ed aiutare a curare, ma anche per sviluppare risorse nella prevenzione di base e nella costruzione della salute.

 

L’obbiettivo quindi è quello di migliorare la condizione di benessere psico-fisico della persona, potenziando le sue risorse ed elevando le sue capacità di agire negli eventi di vita.

Lavora quindi a partire da una condizione di benessere ma è utile anche per fornire sostegno nei momenti difficili rendendo la persona consapevole delle proprie capacità ed in grado di saperle completare, dove carenti, e cercando di utilizzare queste capacità in maniera efficace per risolvere situazioni esistenziali e quotidiane. Si concentra quindi su:

– Gestire lo stress e le emozioni

– Migliorare le relazioni personali e affettive

– Apprendere modalità di comunicazione efficace

– Potenziare le prestazioni sportive o lavorative

Tra tutte le sopra elencate vorrei porre l’accento sulla gestione dello stress. Imparare a gestire lo stress in un epoca come la nostra è infatti una delle più grandi risorse su cui concentrarsi.

Si parla di gestione dello stress (stress management) perché lo scopo è di ridurlo e di fronteggiarlo efficacemente, non di eliminarlo, essendo, questo, parte in modo quotidiano della vita di tutti noi.
Cosa fare per ridurre lo stress? Schematicamente è possibile raggruppare in due categorie le soluzioni possibili:

  • Il caso in cui sono necessari dei cambiamenti esterni e modificazioni ambientali (es. decidere di separarsi, decidere di licenziarsi)
  • Il caso in cui sono necessari dei cambiamenti nel modo di vedere le cose ed il modo di rispondere emotivamente a fattori ed eventi stressanti.

Per questa ultima soluzione gli psicologi clinici, propongono la ristrutturazione cognitiva.
Benché le prove sperimentali suggeriscano che la predisposizione di un particolare organo alla disfunzione sia ereditaria, o perlomeno abbia una base somatica, nondimeno il ruolo svolto dalla modalità di risposta psicologica dell’individuo è innegabile e rende necessario intervenire su questi disturbi anche con la psicoterapia per ridurre l’ansia o le rabbia del paziente.

I terapeuti di orientamento psicanalitico attraverso le libere associazioni e l’analisi del sogno, quelli cognitivo-comportamentali attraverso la desensibilizzazione sistematica, l’esposizione in vivo e appunto la ristrutturazione cognitiva che cerca di modificare il sistema di convinzioni del paziente e rendere più chiare le sue interpretazioni cognitive delle esperienze; ciò in base all’assunto che le nostre capacità intellettive influenzano il nostro modo di sentire e di comportarci.

Per ridurre lo stress si è dimostrato utile fornire alle persone informazioni tese a diminuire l’incertezza e aumentare il senso di controllo.

Altro metodo è l’addestramento alle capacità comportamentali: poiché è naturale sentirsi frustrati quando non si possiedono le capacità per eseguire un compito, la gestione dello stress comprende spesso anche l’incremento dell’autoefficacia, attraverso l’apprendimento e la pratica delle abilità necessarie a perseguire i compiti, nonché l’acquisizione di abilità più generali, come un’efficace organizzazione della risorsa tempo e la capacità di definire in maniera efficiente le proprie priorità.

Insomma potrà anche piovere in quelle famose due settimane ma con una visione diversa della vita questo non sarà affatto un problema.

 

Manuela Agostini

Psicologa Clinica e di Comunità


 


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